Una squadra “comunale” per Casalgrande?

Comunicato stampa


Un atto di indirizzo della Giunta del Sindaco Daviddi svela il proposito di istituire “una società sportiva avente capitale a maggioranza pubblico ed identificando il Comune di Casalgrande quale socio di maggioranza”. Si tratta di una iniziativa che ci lascia stupiti e sconcertati, perché va a minare quella che è l’autonomia dello sport rispetto alla politica, mettendo nelle mani dell’amministratore di turno la possibilità di controllare un momento della vita delle persone che dovrebbe essere libero da condizionamenti e trasversale rispetto a qualunque idea politica.

Fatichiamo a comprendere le ragioni di tale iniziativa: ammesso – ma non concesso – che possa essere vantaggiosa per il Comune dal lato economico, cosa sulla quale nutriamo seri dubbi, dal momento che non esistono modelli simili intorno a noi, l’indipendenza delle realtà sportive ha un valore maggiore.

ìLo sport viene dovunque promosso su iniziativa dell’associazionismo e del privato sociale, che investe risorse proprie e persone in un progetto che nasce dalla passione per una disciplina sportiva e che promuove quei valori di amicizia, solidarietà, inclusione e competizione che sono propri dello sport e liberi da condizionamenti politici. La storia dello sport in Emilia-Romagna si fonda sulla collaborazione virtuosa tra pubblico e privato, che armonizza libertà di iniziativa, ampia offerta a portata di tutti ed efficienza nella gestione delle strutture, le quali vivono grazie all’attenta cura di questi soggetti gestori.

Cosa c’è che non va nel mondo dello sport a Casalgrande per arrivare a questa novità? Quali fantomatiche storture mostra il sistema che fino ad oggi ha fatto crescere una pluralità di realtà sportive, tanto da arrivare concepire un modello “statalista”, un controllo pubblico sulla pratica sportiva? Ma soprattutto, cosa accadrà a chi grazie alla propria passione e intraprendenza, vorrà continuare o dar vita ad un progetto sportivo autonomo, ma in concorrenza col pubblico? Il timore è che dovrà accontentarsi delle “briciole” (in termini di impianti e di sostegno economico), lasciate dalla nuova “squadra comunale” di Casalgrande.

Paolo Debbi
Segretario Circolo PD Casalgrande

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